QUANDO È UNA FAMIGLIA CHE SI MUOVE…
- Updated: 22 aprile 2014
E anche quest’anno si è concluso il torneo di Pasqua. Al momento dell’arrivo, come ogni anno, la sensazione che ognuno di noi ha nello scendere dal pullman e nel raggiungere le proprie case è che non sia stata una società a muoversi tutta insieme, ma una famiglia. Una famiglia di 121 persone.
Non sappiamo bene nemmeno noi cosa crei questo stato d’animo, questa coesione, questo sentirsi appartenenti ad un gruppo fantastico, fatto sta che ancora una volta il “nostro viaggio” di Pasqua ci ha regalato queste emozioni. Abbiamo condiviso momenti di tensione ma anche di spensieratezza, momenti di grande tristezza alternati a momenti di grande gioia, tutto questo di nuovo insieme, perché soltanto così riusciamo a sentirli veramente nostri.
Le eliminazioni subite con Giovanissimi 99 ed i due gruppi di Esordienti 2001 e 2002 hanno lasciato un po’ di amaro in bocca per come si sono realizzate, ma sappiamo bene come in questi tornei i dettagli facciano la differenza e se in altre occasioni siamo stati fortunati, questa volta lo siamo stati un po’ meno. Niente di tragico, stretta di mano agli avversari e testa alta. Il giorno dopo, nelle finali per i posti dal quinto in giù, tutti i nostri ragazzi hanno onorato il torneo con grande impegno.
Nel pomeriggio di Domenica il momento di più triste. Semifinali dei Giovanissimi 2000. Si va ai calci di rigore dopo una bella partita finita 1-1. Sugli spalti grande tifo da parte di genitori e Giovanissimi 99 che avevano appena terminato il loro torneo. I nostri meritano la finale, la meritano per tanti motivi. Ci sarebbe una dedica speciale da fare, una grande vittoria da poter dedicare a qualcuno che oggi non c’è più ma che sicuramente da lassù sta tifando a gran voce per tutti i ragazzi in campo, così come, fino a pochi giorni fa, faceva regolarmente. Dopo una serie di rigori ad oltranza, sbagliamo noi e loro fanno gol. Perso. E ora ti chiedi, come reagiranno i ragazzi? E in questo momento capisci che la strada che tutti insieme abbiamo intrapreso da qualche anno a questa parte è quella giusta. Allenatori, dirigenti e tutti i ragazzi vanno verso gli avversari a stringere la mano. Con le lacrime agli occhi magari, ma con la consapevolezza che nel calcio esiste la sconfitta e va accettata con sportività. Ecco, forse, la dedica può essere questa, e probabilmente vale più di un torneo vinto. Bravi ragazzi.
Come in ogni famiglia che si rispetti esistono anche i problemi, e noi di certo non li nascondiamo dietro un dito. Pochi minuti più tardi, in un altro stadio, si gioca la Finale con gli Allievi 98, perdiamo 1-0. Il che non sarebbe un grosso problema, se non per il fatto che tre nostri giocatori vengono espulsi. Tutto quello che non si doveva fare, l’abbiamo fatto. Ma l’essere qui a raccontarlo ci fa credere ancora di più di aver intrapreso la strada giusta. Ecco il nostro obiettivo per l’anno prossimo: perdere una finale per il primo posto e prendere esempio dai più piccoli, che in situazioni come queste hanno più da insegnare che da imparare.
Un grazie a tutti gli allenatori e i dirigenti che hanno consentito ai nostri ragazzi di vivere anche quest’anno un’esperienza indimenticabile che resterà per sempre nel cuore di ognuno di loro.
Un grazie a tutti i ragazzi che con il loro comportamento, con la loro passione vera, con la loro forza e il loro spirito, hanno consentito a tutti noi allenatori e dirigenti di vivere tre giorni indimenticabili che resteranno per sempre nel cuore di ognuno di noi.
Forza Pro Desenzano!